Autonomia degli Stati!
Ha detto che...
Ha detto
«Le convinzioni religiose devono restare al di fuori del dibattito politico perché condannano la discussione democratica a morire prima di cominciare […].
Solo se il Dio che il credente si è creato lo lascia libero di scindersi tra credente e cittadino, di prescindere da Lui nella sfera pubblica, la fede religiosa è compatibile con la democrazia. […]
Gli Stati democratici devono fondarsi sull’autonomia. […] O la sovranità di Dio o la sovranità dei cittadini, perciò una delle due deve essere proscritta dalla sfera pubblica».
La democrazia ha bisogno di Dio (Falso!), Laterza, Roma-Bari 2013, pp3-4
Risposta
Dal momento che per Flores d’Arcais, come per gli antichi sofisti, l’uomo è misura di tutte le cose, l’autonomia assoluta della coscienza individuale prevale su tutto e in tutto, quindi anche su Dio.. Solo se Dio e la
fede religiosa restano fuori dalla porta dell’ambito sociale, allora la democrazia sarà autentica e veramente possibile.
Le sue opinioni ripropongono i luoghi comuni dell’ateismo militante e integralista: Dio è una invenzione del credente; la fede deve essere relegata a fatto privato; l’etica deve risultare pluralista e convenzionale; la Chiesa Cattolica non dovrebbe proprio “mettere bocca” sui temi morali.
Tutto ciò proprio come se i credenti e i cattolici non fossero cittadini come gli altri, come se non dovessero godere della stessa libertà di espressione e di pensiero garantita a tutti i non credenti: un modo decisamente ben strano di essere democratici.
cfr. Roberto Timossi in Avvenire, 2013
BREVE BIOGRAFIA
Flores d’Arcais, Paolo. - Filosofo e pubblicista italiano (n. Cervignano del Friuli, Udine, 1944).
Laureato in Filosofia (Università La Sapienza di Roma) e attivo in politica sin dalla giovinezza, ha militato nel PCI per quattro anni (1963-67) prima di essere protagonista del Sessantotto romano.
Negli anni ha appoggiato e criticato la sinistra italiana, prendendo spesso posizione contro le linee ufficiali di partiti e governi; già promotore dei “girotondi” (2002, con N. Moretti e P. Ginsborg), in seguito ha animato il movimento di protesta contro le restrizioni in materia di testamento biologico volute dal governo di S. Berlusconi.
Direttore della rivista MicroMega (dal 1986), è stato ricercatore di Filosofia morale all’Università La Sapienza (sino al 2009) ed è autore di numerosi libri. Collabora con Il Fatto Quotidiano, Gazeta Wyborcza e El País.
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