Il tacere nella preghiera - Cammimo per incontrare Dio

I Cercatori di Dio
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

I Cercatori di Dio
Lettura Cristiana
Informazioni
I Cercatori di Dio

I Cercatori di Dio


Lettura Cristiana
Traduzione - Traslation - Tradução
Traduzione - Traslation - Tradução - Traduction
Title
Vai ai contenuti
Menù
Blog
Come funziona
Informazioni
Registrazione
Informazioni
Lettura Cristiana
Lettura Cristiana
Informazioni
Menù
Registrazione

App
Menù
Lettura Cristiana
Informazioni
Registrazione

Importa
Down
Video
Video
Il tacere nella preghiera
Preghiera
Ogni parola “detta” o ogni azione compiuta, può essere offerta a Dio, per ravvivare e prolungare l’atteggiamento della preghiera. La stessa cosa vale per “il tacere” che pone il giusto confine al parlare, sia nella preghiera, sia nel rapporto con gli altri per ascoltare, sia Dio e sia gli altri; quindi, il parlare e il tacere, partendo proprio dall’esperienza della preghiera, possono essere compiuti anche nei rapporti di coppia, di famiglia o di lavoro.
Quando terminiamo di pregare, a volte, ci pare di abbandonare Dio perché il pensiero non è più in primis rivolto a Lui, ma non dobbiamo interrompere e disperdere il dialogo perché, possiamo rimanere uniti anche nelle attività, senza perdere il raccoglimento e scoprire che, una volta cessato il lavoro, senza tanti sforzi potremo riallacciare il rapporto a tu per tu con il Signore.
Se dopo aver offerto al Signore il nostro impegno, cerchiamo di vivere in silenzio, per lasciare spazio a Dio, il lavoro diventerà come una preghiera gradita a Lui, sebbene il nostro pensiero e il nostro atteggiamento siano rivolti a ciò che svolgiamo. Se non faremo questa esperienza, correremo il rischio di far entrare nella sfera della preghiera solo i voleri e i desideri importanti per noi che, però, con Dio hanno poco o nulla a che fare!
Il problema è che se noi ci autopromuoviamo per merito, capacità e valore, la nostra preghiera sarà opaca, perché Dio si arresta di fronte alla saccenza. Solo se ci riconosceremo piccoli, senza considerarci come la misura delle cose, riusciremo a restare in ascolto, per “sentire” nella preghiera che sgorga dal cuore, i bisogni della Chiesa e del nostro prossimo.
Preghiera
Avvertiremo così la presenza di Dio e, nel silenzio, lasceremo a Lui la parola, perché solo in esso Dio ha il sopravvento sul nostro chiacchiericcio di preghiere formulate unicamente con le labbra.
L’esercizio che ci può aiutare nel nostro cammino di contemplazione sta nel riesaminare, in modo consapevole, l’atteggiamento che assumiamo di fronte a Dio con un buon esame di coscienza, nella tranquillità della preghiera, per ridare importanza non a noi, ma a Lui.
INFORMAZIONE
Se non leggi bene la Parola di controllo puoi cambiarla cliccando su Invia , si cambierà ogni volta che cliccherai a vuoto.
Non sono presenti ancora recensioni.
0
0
0
0
0



Responsabile don Fabrizio Maniezzo

Responsabile don Fabrizio Maniezzo
Responsabile don Fabrizio Maniezzo
Responsabile don Fabrizio Maniezzo
App
Responsabile don Fabrizio Maniezzo
Rapid Privacy Policy
Torna ai contenuti