Maria “respinta” come madre
Il vangelo narra che mentre Gesù sta insegnando alla folla, gli viene annunciato che sua madre e i suoi “fratelli” lo stanno cercando e vorrebbero parlargli. (cfr Mt 12,46-50)
Maria è donna e madre ed è naturale che desideri vedere suo figlio, per di più i parenti lungo il cammino, l’avranno bersagliata di domande. Lei è consapevole
della missione del Figlio, ma non conosce i dettagli, sa solo che alla fine, gli toccherà la più aspra sofferenza, nella quale manifesterà la sua divinità e regalità, e che anche lei parteciperà ai suoi dolori.
Forse pensava che, almeno agli inizi della sua missione, Gesù sarebbe stato persuasivo, trascinante, carismatico… ma lui non si comporta così. Ora, vorrebbe parlargli e stare un po’ con lui, ma è impossibile perché tanti altri lo circondano e la ostacolano.
L’accesso a lui non è sbarrato solo dalla folla… quando gli riferiscono che la Madre e i suoi “fratelli” lo cercano, Gesù dice: «“Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”» (Mt 12,48-50).
Maria è in mezzo alla folla, indirettamente ha come un annuncio che le viene riportato, è sollecitata da Gesù a cedere il suo privilegio materno ai discepoli e le parole di Gesù hanno una portata immensa e sono irrevocabili! Questo è per lei motivo di profonda sofferenza.
È come se il Figlio le avesse sottratto tutto ciò che le aveva dato sino a quel momento e Maria, persino, non ha più il privilegio della dedizione, perché ora altre donne si prendono cura di lui anzi, quello che
le è sottratto è stato diviso subito, a favore di una moltitudine per lei sconosciuta. E tutto questo senza un chiarimento a quattr’occhi con lui.
Da quel momento Maria è in modo eminente Madre, discepola e sorella e non può più far esperienza dell’amore esclusivo di Gesù. Capirà queste parole solo quando Gesù le affiderà, sotto la Croce, Giovanni come suo nuovo figlio (cfr. Gv 19,26).
Maria, infatti, si trova insieme a tutti gli altri, ma incarna la perfezione e da allora la cristianità avrà sempre un rapporto particolare con lei. Maria è disponibile anche per ciò che non comprende. Il suo sacrificio è così completo che per amore rinuncia a seguire da vicino suo Figlio - Signore.
Gesù non è più il suo bambino che cullava da piccolo, ora, è un uomo adulto e indipendente che, mentre si prepara all’esperienza della croce, provvede a rafforzare sua Madre per quell’ora.
Gesù, sulla croce, nonostante la presenza della Madre e dei discepoli, si sente abbandonato, anche dal Padre: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46); così la Madre sperimenta l’abbandono, tanto che potrebbe domandargli: «Figlio, perché mi hai abbandonata?».
Solo così Madre e Figlio diventeranno una cosa sola nelle tenebre dell’abbandono, e il loro comune dolore diventerà fecondo.
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