Domanda del 8-12-2019
... In passato sono andata a un incontro con i Neocatecumeni e
da ieri sera a due incontri con il Rinnovamento. Purtroppo non mi riconosco in
nessuna di queste realtà, anche se le rispetto, siamo tutti diversi e ognuno ha
le sue necessità, poi so che sono riconosciuti dalla Chiesa quindi mi fido.
Però, sento la necessità di unioni, di occasioni per meditare la parola, ma mi
chiedo con chi? Mi risponderà di sicuro con la parrocchia ma io sento il
bisogno di andare in profondità e non sempre in parrocchia ci sono questi
momenti di approfondimento. Ad esempio al ritiro con don Luigi mi sono trovata
a mio agio, e anche con lei quando teneva la mistica cristiana.
Mi piace molto la suora che ho incontrato, l’ho sentita parlare
diverse volte su TV 2000, non sapevo che facesse parte del Rinnovamento. Per
carità quello che ha detto è tutto vero,
anche durante l’Adorazione eucaristica. Ma mi ha lasciato un po' perplessa ... Mi
chiedo è un dono il suo? Dovrei aprirmi di più a queste realtà? Forse non ho
trovato ancora “un posto”, oppure ci sono persone che vanno direttamente a Gesù
senza passare per Giovanni il Battista, sebbene ne riconosca l’importanza e lo
apprezzi. Ovviamente ho bisogno delle
parole di Giovanni per meditare su di esse.
Quello che a me non piace è la
tanta scenografia che a volte vedo in alcune parrocchie o in alcuni incontri,
anzi mi danno un po’ fastidio. Se non ci fosse tutta questa “scenografia”, mi
chiedo, si andrebbe comunque alla messa? Si perderebbe la fede o si
rischierebbe di diventare tiepidi? Come ha detto don Luigi non c'è il rischio
che la Chiesa guardi se stessa e non porti la gente a Gesù?
Anch’io, in passato, ho avuto bisogno di Giovanni il
Battista se non era per lui non sarei qui a scrivere, ho stima e gratitudine
verso tutta la Chiesa. Non tanto per le persone, ma perché dentro di me so che la
Chiesa mi porta a Gesù, non la seguivo perché ero affascinata dalle sue parole,
ma perché quelle parole mi entravano dentro. Non puntava alla sua persona o
alle scenografie, ma all’obiettivo. E ora che si è “tolto di mezzo”, come è
giusto, che strada devo prendere? Si va incontro al maestro ma in che modo?
Attuando concretamente nella vita di tutti i giorni i suoi insegnamenti?
Lettera firmata
Come ti ho già detto, ognuno di noi ha le proprie
sensibilità ed è attratto dal Signore in modo diverso. Egli ha originato, nella
Chiesa, i Movimenti e ciascuno di essi possiedono una diversa attrattiva.
Tutti non sono validi per tutti, ognuno sceglie quello che
più gli si adatta. Succede, poi, che non abbiamo alcuna affinità, e cerchiamo
qualche cosa di più. Questo non vuol dire che non siamo adatti per nessuna
novità suscitata dal Signore, ma che ciascuna di esse per noi non va bene.
È questa una dimostrazione in più della varietà presente
nella Chiesa. Infatti, come diceva il grande teologo Hans Urs von Balthasar,
futuro cardinale in pectore, “…la
Chiesa non è un popolo, ma una confederazione di singoli” perché ognuno di noi
è diverso e possiede caratteristiche e sensibilità proprie, non come popolo, ma
come figlio di Dio, fatto a sua immagine e somiglianza.
Di fronte a Dio ognuno di noi è unico, e Dio ha con ciascuno
di noi un rapporto unico. Detto questo, non mi stupisco che tu non senta
attrazione per i Movimenti che hai conosciuto, infatti, ciascuno di essi ha una
sua spiritualità e una propria azione pastorale che, per te, appare come
ridondante. Tieni conto del fatto che per molti non è così, i Movimenti sono un
modo con cui Dio viene incontro agli uomini, per aiutarli nel loro cammino
spirituale.
San Giovanni della Croce, grande mistico del ‘500, poneva le
immagini dei dipinti (che erano una forma di preghiera e di catechismo per il
popolo che non sapeva leggere e scrivere) tra uno dei minori metodi di crescita
spirituale, infatti, disse: “… tra gli errori più comuni nel cammino
spirituale, esiste quello di attaccarsi ai dipinti, alle immagini, piuttosto
che a ciò che esse rappresentano”. In questo modo le persone che si bloccano sulle
immagini esteriori crescono, spiritualmente, in modo scarso. Ora, abbiamo
superato quella fase, ma ne abbiamo delle altre. Ciò che è importante è non
attaccarsi ad alcuna di esse, fossero anche delle sante persone, perché in
questo caso esse diverrebbero più un freno che uno stimolo di crescita.
Per quanto riguarda la tua esigenza spirituale esiste una
difficoltà. Cioè devi trovare un sacerdote, o una persona spirituale, adeguata;
occorre cercarla chiedendo al Signore, l’aiuto per trovarla e poter continuare
il proprio cammino spirituale, questa persona potrebbe essere la guida
spirituale, o semplicemente un aiuto. Può succedere che non riusciamo a trovare
nessuno, o semplicemente non abbiamo tempo per cercarla, in questo caso occorre
chiedere aiuto al Signore e cercare delle letture adatte. Sarebbe bene, in ogni
caso, avere una guida spirituale che, ovviamente, occorre cercare finché non si
trova, deve essere una persona (in genere consacrata) che sia affine alla
nostra spiritualità. Dovrebbe essere il proprio parroco, ma non sempre è la
persona adatta per il nostro cammino spirituale.
Come vedi abbiamo bisogno del Signore, del suo aiuto. Alle
volte il Suo aiuto corrisponde ad una illuminazione, ad una persona che ci dice
qualche cosa che va bene per noi, o ad un libro che ci sostiene nel nostro
cammino spirituale, o qualche cosa d’altro. Certo è che il Signore non ci
abbandonerà mai. E poi, finché ci sarò, io sono sempre a disposizione.
Auguri.
don Fabrizio
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