da psicologo dico che Dio è amore
Ha detto che...
«Il cristiano è come un pellicano. Questo uccello vede i
pesci nel mare, li prende, li mastica e li dà ai propri figli. Non li dà loro
interi, perché morirebbero. Questa è la via della Chiesa: prendere il Vangelo,
viverlo, sminuzzarlo nei gesti e nelle parole e trasmetterlo. In questo papa
Francesco è un maestro. Ma non bisogna dimenticare nemmeno quello che ci ha
insegnato Giovanni Paolo II: la via della Chiesa è conoscere l’essere umano».
«La fede non ti dà qualcosa in più degli altri, ma ti fa vedere le cose e gli altri in modo diverso. Credo che l’errore, oggi, sia pensare che la fede sia qualcosa di “appiccicato” alla nostra esistenza. Noi, in realtà, come esseri umani, siamo caratterizzati dalla fede fin dall’inizio. Un bambino appena nato è completamente dipendente della mamma e dal papà, non potrebbe vivere senza, ha una fiducia completa, totale, in loro. Noi nasciamo già come persone fiduciose, il Battesimo incanala questa fiducia in Dio, in Cristo. Ma anche un non credente deve fidarsi, tutta la nostra vita si basa sulla fiducia».
Incontro spesso i giovani: «prima entro nei loro problemi, poi cerco di trasmettere loro quelli che chiamo “i cromosomi di Dio”, ovvero le tracce che ci caratterizzano come esseri umani seguendo le quali ci realizziamo. Dico loro, innanzitutto, che siamo esseri relazionali: non possiamo vivere senza l’altro. Secondo: siamo programmati per l’amore, ci realizziamo solo così. Terzo: quando faccio una cosa vera provo gioia, quando faccio una cosa falsa provo tristezza. Ai ragazzi spiego in questo modo la fregatura della pornografia: lì vedi corpi che fanno sesso, ma non vedi persone che si amano. Ecco perché, dopo aver visto un film pornografico, ti senti triste, mentre provi gioia quando doni te stesso. Quarto: è sempre possibile ricominciare. Noi siamo fatti di una pasta tale che può sempre rinnovarsi. Questo va contro ogni determinismo psicologico. L’errore più grande è quando un genitore dice al figlio: “Sei sempre il solito, non cambierai mai”. Dobbiamo imparare da Maria se vogliamo educare i nostri ragazzi».
«Sì, proprio la Madonna, la cui grandezza non sta tanto
nelle apparizioni. Sa come ha educato Gesù? Ha perso tempo. È stata lì. L’ha
accarezzato. L’ha fasciato. Si è tirata indietro al momento opportuno quando
era adolescente, l’ha lasciato libero di crescere. Anche la Chiesa dovrebbe
fare così. Gesù non ha “trasmesso valori”. Si è incarnato. Si è innamorato
della nostra fragilità. E noi dobbiamo fare come ha fatto Dio con noi: essere
innamorati dell’essere umano».
BREVE BIOGRAFIA
Ezio Aceti, 62 anni, è psicologo dell’età evolutiva, autore di numerosi libri, conferenziere appassionato. Sposato con due figli e due nipoti, non fa mistero del fatto che la fede illumina il suo lavoro come psicologo.
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