Io conosco i poveri?
Traduzione:
"Felice colui che comprende che ha bisogno di cambiare molto per essere sempre lo stesso".
Traduzione:
"Il segreto per restare sempre giovane - ugualmente quando passano gli anni, lasciando delle rughe sul corpo - è possedere una causa cui dedicare la vita".
BREVE BIOGRAFIA
Ha attraversato tutto il secolo XX, divenendone uno dei più importanti protagonisti e testimoni.
Dom Helder Camara, simbolo di tante battaglie, ma soprattutto paladino di un ideale supremo e irrinunciabile, quello della giustizia, fratello dei poveri contro ignoranza e miseria. Dom Hélder è stato prima di tutto, un cristiano: in ogni fratello e sorella che incontrava vedeva la presenza divina. Manifestava questa sua persuasione principalmente nel rapporto con i più poveri ed emarginati. Accoglieva l’altro come un fratello, vedendo in lui il volto di Gesù.
Un vescovo scomodo, ma soprattutto un uomo dal cuore grande e coraggioso.
La sua figura esile e persino gracile, un po' tremante ed accartocciata dal tempo, contrasta a prima vista con la grandezza del suo pensiero e della sua opera, con il mito che negli anni ne ha fatto il simbolo di tante battaglie per la giustizia, la pace, il riscatto dei più poveri. Alla vigilia dei novant'anni, mons Helder Camara, vescovo emerito di Recife, conserva ancora una luce speciale degli occhi, una semplicità e un'immediatezza che trasmettono istintivamente serenità ed entusiasmo. Soprattutto quando si rivolge ai giovani, affidando loro un futuro ancora tutto da costruire. "Il domani è nelle vostre mani", ci dice con l'impeto e le severità di chi ti affida una missione, le braccia allargate di chi ha ancora voglia di abbracciare il mondo intero.È stata e resta una figura carismatica, quella di dom Helder.
Helder Pessoa Camara nasce a Fortaleza il 7 febbraio del 1909. Il suo nome significa "cielo sereno", un nome profetico per questo apostolo delle favelas, paladino dei poveri e dei diseredati che, appena ordinato sacerdote, nel 1931, manifesta immediatamente la sua vocazione per i più umili tra gli umili. Si distingue ben presto come uno degli esponenti più significativi della chiesa latino-americana impegnata nel sociale. Nel '52 viene consacrato vescovo e tre anni più tardi arcivescovo ausiliare di Rio de Janeiro.
Negli anni Sessanta e Settanta la sua attività si fa frenetica: inizia una serie di battaglie e di campagne per la giustizia e per il riscatto dei poveri contro lo sfruttamento economico e l'oppressione politica e militare. Si scaglia con veemenza contro le macro-imprese multinazionali che monopolizzano l'economia mondiale, relegando milioni di persone in condizioni di vita miserabili.
"Quale valida speranza ci può essere di riuscire ad avere un mondo più giusto e più umano? – scrive nel '73 –. È chiaro che la cosa più ragionevole non sarà la distruzione del progresso, ma il cambiamento, anche nei paesi ricchi, di strutture anti-umane, in modo che il progresso tecnologico, che è una gloria umana, sia posto a servizio dell'uomo integrale e di tutti gli uomini".
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