L'animo della Madre
L’animo della Madre è totalmente semplice.
Maria conduce una vita così orientata verso Dio da intuire sempre cosa Dio da lei desideri, nulla è tanto semplice per lei quanto seguire il puro volere divino, anche nelle prove più difficili e dolorose.
La Madre aderisce alla volontà di Dio, sia operando nelle situazioni esterne sia con atti di volontà interiore, che ininterrottamente rinnova dal giorno di quell’originario “sì” che ha pronunciato e la sua continua disponibilità fa sì che la verità di Dio, viva ed eterna, riempia tutta la sua vita.
Maria è pura e schietta; in lei non albergano menzogne, dissimulazioni, finzioni, ritardi, risentimenti: l’idea che Dio ha di lei combacia con quello che lei è.
La vicinanza di Dio, la semplice verità nella quale vive, rappresenta la ricchezza della vita cristiana presente in lei. Maria ha pronunciato il suo “sì” senza analizzare, conoscere, valutare la portata della sua risposta, perché il Signore attendeva questo da lei. Ha accettato il compito di essere la Madre, nella veste di ancella del Signore, in completa umiltà, lasciando da parte ogni possibile verifica se fosse degna o capace di svolgere una missione così grande, consapevole che questa elezione sarebbe stata accompagnata dalla forza necessaria per sostenerla, in tutto ciò che le era richiesto.
Maria è consapevole che tutto quello che fa parte della sua vita terrena, le appartiene solo perché le è concesso da Dio. Maria vede più il donatore che il dono; sa bene che è un regalo di Dio la sua capacità di rispondere “sì”, e che questo dono, provenendo dall’amore, deve tornare all’amore, a Dio stesso. Maria in lui trova il suo appagamento e la propria realizzazione.
Questo modo di agire di Dio è uguale per tutti.
La povertà di Maria è la sua più grande ricchezza, la mette nella condizione di ricevere la pienezza di Dio. E come la povertà di Maria fa sì che la ricchezza di Dio sia trasferita in lei, così la sua purezza la rende feconda; un dono che Maria lascia disporre esclusivamente a Dio, come lui desidera. Egli concederà alla Madre, pura, una doppia fecondità: di spirito e di corpo. Dio gestirà il suo corpo, che lei gli ha donato con il suo “sì” e il suo spirito facendola diventare la Madre di tutti noi e della sua chiesa. In Maria è chiara la sua ubbidienza «… avvenga per me secondo la tua parola», ed è rimasta fedele sempre.
La sua stessa esistenza è ubbidienza. Da ultimo, sotto la Croce, ubbidendo al Figlio accetta di essere accolta dal discepolo, manifestando la stessa ubbidienza del primo momento senza incertezze, sorretta unicamente dalla fede.
Povertà, castità e ubbidienza sono l’espressione della sua dedizione a tal punto che, proprio perché è vergine, il suo corpo serve all’incarnazione del Figlio di Dio, e proprio perché è povera viene colmata di tutti i beni dell’universo celeste.
(cfr. Adrienne von Speyr)
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