Domanda del 28-12-2018
Carissimo don Fabrizio,
dopo la mia domanda del 28-11-2018 sconvolto da recenti avvenimenti che hanno ferito la Chiesa anche nell’ambito della fede tradizionale in particolar modo il Verbo e la sua sacralità che si vuole debba adattarsi alle modernità del mondo per essere una Chiesa migliore e più vicina all’uomo, mi meraviglio del connivente silenzio di molti consacrati.
Non ho paura per me che come peccatore cerco di portare la mia Croce aggrappandomi ad essa, certo di un Dio misericordioso che mi ama e mi amerà sempre, nonostante le mie cadute, se saprò ravvedermi, pentirmi e non peccare più.
Credo fermamente in quel Dio che ogni giorno MI INDUCE IN TENTAZIONE, si hai letto bene, Dio ci induce in tentazione, che contrariamente a ciò che dicono per convenienza quelli che non vogliono studiare, significa, mettere dentro, inserire, lasciare andare.
Ma quando mai Dio ci ABBANDONA, persino Bergoglio si contraddice dicendo che Dio non ci abbandona e poi vuole a forza inserire nel padre nostro la frase non ci abbandonare alla tentazione, non esiste proprio.
Capita poi che Bergoglio, ordini diversi vescovi sul tipo e pensiero di Mons. Manuel da Silva Rodrigues Linda, Di recentissima nomina, che pubblicamente, rispondendo alla domanda di come sia potuto accadere che la Madonna abbia partorito rimanendo vergine, asserisce che Gesù non è nato da donna vergine, aggiungendo che non dobbiamo mai riferirci alla verginità fisica di Maria lei non conosceva la grandezza di chi avrebbe portato al mondo, si è accorta dopo che era un figlio speciale. Dicendo queste cose ha manifestato anche una assenza di conoscenze, dimenticandosi dello Spirito Santo, dovrebbe rileggersi il passo dell’annunciazione. Altro atteggiamento che mi impaurisce e che sempre meno di questi prelati ci parlano dello Spirito Santo.
Ti ho detto che non ho paura e poi parlo di paure, si ho paura per coloro che seguono la fede cristiana e si trovano a disagio, scombussolati, sbigottiti e non riescono a comprendere, si chiedono chi ha ragione il Vangelo Tradizionale o quello manipolato dai modernisti? Certo è che quello modernista è più facile da seguire, è tutto in discesa verso un luogo caldo.
Ciao, Enzo.
Carissimo Enzo,
ho letto la tua lettera che mi è sembrata un po’ polemica e, praticamente, mi induce ad assumere una qualche posizione in argomenti molto delicati.
A parte questo non eludo la risposta, nella speranza di riuscire a tranquillizzare un po’ il tuo cuore.
Il primo tema che affronti è la famosa frase del Padre Nostro che recitiamo da centinaia di anni: «...non ci indurre in tentazione». Non mi interessa entrare nella diatriba sulla buona o pessima nuova traduzione che recita: «Non abbandonarci alla tentazione» (vedi l’analisi del testo qui). Ciò che ci interessa sapere è che una formula non inficia l’azione di Dio. Se chiedo a Dio l’aiuto, in qualunque modo glielo chieda, me lo darà, ovviamente secondo la mia fede, ma qualche volta anche di più.
Posso indagare sulla bontà di un testo o di un altro, ma questo, spiritualmente, non cambia per la mia vita spirituale. E con questo non fuggo dalla risposta, semplicemente, lascio la responsabilità delle azioni a chi le compie, salvo il fatto che il male resta male e il bene, bene, secondo la capacità di discernere che ciascuno possiede, e secondo l’insegnamento che la Chies ci ha trasmesso.
In definitiva non interessa come chiedo aiuto a Dio, quel che conta è che devo credere nel suo aiuto che non mi mancherà. Se poi devo esprimere il mio pensiero, non lo faccio attaccando gli altri e meno che meno il santo Padre! Gesù non l’avrebbe mai fatto.
Riguardo a mons. Manuel da Silva Rodrigues Linda, vescovo di Porto, una delle diocesi più grandi del Portogallo, si esperimenta che la debolezza umana è maggiore della fantasia.
Il pensiero umano può impedirmi di riconoscere che Dio è capace di compiere cose straordinarie che umanamente sono incomprensibili, ma non assurde. Cosa significa?
Ebbene, a volte, la nostra preparazione culturale ci impedisce di riconoscere lo “straordinario” di Dio, solo perché umanamente non è possibile. È il caso di Maria sempre Vergine. Questo modo di pensare è legato al fatto che la mia mente vuole valutare, pesare, misurare, ecc. ogni cosa; ciò che è fuori dalla comprensione della mia intelligenza lo ritengo impossibile. Mi viene in mente quel passo, forse leggendario, di sant’Agostino che passeggiava sulla riva del mare.
Un giorno, sant’Agostino in riva al mare meditava sul mistero della Trinità, volendolo comprendere con la forza della ragione. S’avvide allora di un bambino che con una conchiglia versava l’acqua del mare in una buca. Incuriosito dall'operazione ripetuta più e più volte, Agostino interrogò il bambino chiedendogli: «Che fai?» La risposta del fanciullo lo sorprese: «Voglio travasare il mare in questa mia buca». Sorridendo Sant'Agostino spiegò pazientemente l’impossibilità dell’intento ma, il bambino fattosi serio, replicò: «Anche a te è impossibile scandagliare con la piccolezza della tua mente l'immensità del Mistero trinitario». E detto questo sparì.
Una simile leggenda comparve, sotto forma di exemplum, in uno scritto del XIII secolo di Cesare d’Heisterbach dove protagonista era una vedova. L’attribuzione dell’episodio a Sant’Agostino reca la data 1263 e si fonda su una lettera apocrifa a Cirillo, dove Agostino ricorda una rivelazione divina.
In conclusione i misteri di Dio non sempre si possono spiegare con la nostra mente.
Scrive san Bernardo:
« …come un raggio penetra puro in un vetro, ne esce intatto, ma prende il colore del vetro… così il Figlio di Dio, entrò nel grembo immacolato della Vergine, ne uscì puro, ma assunse l’aspetto della Vergine, ossia la natura umana, e prese le sembianze dell’umana specie e se ne rivestì».
Una sequenza medievale alla Beata Vergine Maria recita:
«Come un vetro
«Come un vetro
viene attraversato
da un raggio di sole
senza che ciò produca
alcuna lesione al vetro.
Così, anzi più delicatamente,
il Figlio di Dio, che è Dio,
nasce dalla sua sposa,
madre illibata».
Mi è piaciuta questa analogia, se vuoi, puoi farla tua allo stesso modo! Lascia gli altri pensare quello che vogliono! Dio farà scoprire sempre la verità a chi la cerca.
Riguardo al Papa, che l’ha nominato vescovo, posso anche capirlo. Quante volte scegliamo le persone che poi non si rivelano idonee? È successo anche a Gesù; ha scelto Giuda iscariota, e non solo l’ha scelto, ma gli ha affidato la cassa di tutto il gruppo!
Forse dobbiamo accettare le cose come vengono, ben sapendo che non saranno mai perfette come vorremmo e ci piacerebbe che fossero. È grazia di Dio comprendere anche questo, poi lui ci illumina e ci fa comprendere dove sta il bene e il male, se lo vogliamo seguire sul serio. Gesù non ci lascerà nell’ignoranza, ci illuminerà sempre. Confidando nella grazia di Dio non saremo mai soli e “sentiremo” sempre il suo aiuto.
Ciò che è importante è che noi non ci serviamo della luce che ci trasmette, per comprendere qualche cosa, per parlare male di altri.
Ciao, auguri.
don Fabrizio
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