Il Magnificat
Il Magnificat recitato da Maria illumina la sua missione, missione che scompare nella grandezza di Dio che glie l’ha conferita.
Ella scopre che Elisabetta è a conoscenza del suo status di Madre del Signore, e nelle sue parole di lode e adorazione le è permesso di non nascondere questo sapere.
Pertanto, davanti a Elisabetta e, attraverso di lei, davanti a tutta l’umanità, ha il compito di far conoscere la sua missione.
Maria, non ha difficoltà a parlare di se stessa, conosce la sua dignità: il Signore ha guardato l’umiltà della sua serva, perciò riconosce che tutto quanto le è accaduto è grazia che il Signore le ha concesso. La grazia annulla le differenze, sembra capovolgere tutto: Dio innalza la piccola serva alla dignità di Madre e, con quest’azione, egli mostra al mondo la sua misericordia.
Maria vuole far conoscere a tutti la grandezza e la magnificenza che egli dimostra proprio in questo suo discendere allo stesso piano degli uomini. L’azione di grazia del Signore, si trasforma in una prova della sua grandezza, in un’esaltazione della sua giustizia: Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Per questa ragione, la potente azione della grazia di Dio non è né arbitraria, né incoerente; quanto c’è in essa di miracoloso e imprevedibile, non scende dal cielo privo di riferimenti, ma rappresenta il compimento, in maniera accresciuta ed esuberante, di un’attesa terrena a lungo preparata.
Maria ha piena cognizione d’essere l’Eletta, tuttavia persiste nell’atteggiamento della più completa umiltà. La consapevolezza della sua elezione non la lusinga, le impone solo degli obblighi! Ella si serve di essa unicamente per adempiere il suo compito, quanto più perfettamente le è possibile.
Maria è umile perché consapevole, consapevole perché umile.
Per lei tutto ciò che fa Dio, è grande e incomprensibile nel suo mistero di grazia. È come se si nascondesse dietro a queste grandi cose per gridare a tutti: «anche se Dio ha scelto me, ha già compiuto grandi azioni! Forse non può tutto? Cosa non ha già fatto o profetizzato?».
Inizialmente, Maria parla di se stessa perché la situazione lo richiede, ma poi loda ancora e solo la magnificenza di Dio.
Il Magnificat ci dimostra con quanta cura Maria conservi nel suo cuore tutte le parole di Dio. Ella dice solo ciò che il suo incarico prevede, e tace su tutto il resto. Dalle sue parole, però, si percepisce che sa molto di più. Il suo silenzio non è amnesia, ma memoria.
La gravidanza per Maria è un periodo di perfetta contemplazione e di completo ascolto del Figlio. Contemporaneamente però, è anche un momento di azione; va, infatti, da Elisabetta per portarle il Figlio e trasmetterle quanto ha ricevuto da Dio.
Il Magnificat testimonia la presenza del Figlio in Maria, e tutte le parole che pronuncia, nel corso della sua missione, manifestano la presenza in lei della parola divina. Così, la Madre, attraverso la sua azione apostolica, insegna agli uomini a pregare.
(cfr Adrienne von Speyr)
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