Mistica cristiana
L’esperienza del peccato in Cristo
e la confessione
Gesù, come uomo, possiede la natura intatta di Adamo e percepisce il peccato come lo vede Dio, nell’assoluta purezza.
Gesù, riconosce il peccato senza averne mai commesso alcuno, intende l’angoscia dell’uomo dopo averlo compiuto e comprende la differenza del cambiamento tra lo stato d’innocenza e quello di colpa. Egli, vede l’espansione del male
in tutte le sue ramificazioni e la conseguente follia degli uomini che vivono lontano da Dio. Gesù, come uomo, soffre anche della lontananza da Dio, ma a differenza di noi, ha piena coscienza di quest’allontanamento.
Questo dono del discernimento il Padre glielo dona perché possa “più facilmente” prendere su di sé, in modo realistico, il peccato del mondo. Infatti, tutte le diverse forme di “esperienza” del peccato pesano sulla vita di Gesù, ancor prima della sua passione, quando gli saranno addossati i peccati degli uomini di tutti i tempi.
Sulla croce, Gesù carico di tutti i peccati degli uomini, li presenterà tutti davanti al Padre, facendo penitenza per noi.
Così, la croce diventa
la confessione del Figlio che riceve con la risurrezione l’assoluzione del
Padre. In questo modo, Gesù sperimenta in se stesso la confessione prima di
noi, veri peccatori, come un sacramento.
INFORMAZIONE
Se non leggi bene la Parola di controllo puoi cambiarla cliccando su Invia , si cambierà ogni volta che cliccherai a vuoto.
Non sono presenti ancora recensioni.