Domanda del 30-1-2019
Carissimo Don Fabrizio, mio fratello divorziato e risposato mi ha appena comunicato con suo “gaudium magnum” che sta seguendo in Curia dell’Arcidiocesi di Milano un percorso che come previsto nell’articolo n. 8 della “Amoris Laetitia” gli permetterà di ottenere il consenso di accedere all’Eucarestia.
Il sesto comandamento nella sacra bibbia recita “Non Commettere Adulterio”, di conseguenza mi domando: un divorziato risposato, commette adulterio e quindi non può essere perdonato in confessione e non può accedere all’Eucarestia se non commettendo sacrilegio, sbaglio?
Ne consegue che, grazie a quanto indicato e previsto nella “Amoris Laetitia”, molti divorzieranno e poi con apposito percorso potranno accedere tranquillamente alla Eucarestia con una infinità di sacrilegi.
Perché io se mi separo da mia moglie unendomi senza divorziare a un’altra donna faccio peccato e non posso accedere alla Santa Comunione? Che differenza c’è con il divorziato risposato, civilmente la separazione con il divorzio ma per la chiesa che non riconosce il divorzio?
Enzo
Caro Enzo, nella tua lettera presenti tre problemi.
Nel primo mi citi il capitolo 8 dell’esortazione apostolica Amoris laetitia. Sono andato a rileggermi il capitolo ma non ho trovato riscontro a ciò che mi dici. Se la diocesi di Milano ha mal interpretato il documento ha fatto un abuso. Il Papa non ha mai detto questo, si tratta di un’errata interpretazione. Nel blog cerco di spiegare il modo rivoluzionario che Papa Francesco ha di esprimersi, per non pensare che commetta errori teologici!
Il secondo è legato alla purezza di spirito richiesta a chi fa un cammino di conversione e pentimento. Si deve avere sempre un atteggiamento benevolo verso la persona per aiutarla, ma l’errore non va mai camuffato. Si accoglie la persona e si rifiuta l’errore anche se, per essere coerenti, si devono sopportare dei sacrifici.
Il terzo problema è quello che ti riguarda più direttamente. Occorre dire che l’istituto della separazione esiste nell’ambito del Codice di Diritto Canonico. Riguardo a un secondo matrimonio, o peggio alla convivenza, si cade in grave errore sia se il matrimonio precedente era valido sia se, senza legami, non si vuole accedere al matrimonio cristiano.
Quindi, in queste situazioni, si commette un peccato grave ricevere l’Eucaristia. Se poi qualcuno dice il contrario, si arroga un diritto che non ha, e si assume la responsabilità davanti a Dio (non importa se sacerdote o vescovo). Non vale la scusante della “misericordia”, perché in questo caso è solo una pseudo misericordia. La dottrina cristiana non è cambiata, vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica (si può scaricare anche da questo sito).
Spero di essere stato chiaro per te, ma anche per tutti i lettori. Un abbraccio
don Fabrizio
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