Il dito di Dio nella materia
Nello studio della composizione della materia, ci viene detto che le molte sostanze sono costituite da elementi diversi che si "legano" tra di loro. Questi legami sono di diverso tipo (ionico, coovalente,...) ma ogni legame segue un principio che, in chimica-fisica, si chiama del minor contenuto energetico. Ogni elemento possiede una energia "intrinseca" e si combina con un altro, creando una sostanza che possiede un più basso contenuto energetico.
Un esempio classico è il famoso sale di cucina, che ha come formula NaCl, ovvero un atomo di sodio (Na) ed uno di Cloro (Cl). Questo elementi da soli sono molto diversi dal sale di cucina. Il sodio metallico, in acqua diventa esplosivo; il cloro, che è un gas, risulta velenoso. Il sodio e il cloro, combinati insieme diventano il sale da cucina che è fondamentale per la vita umana.
Ma questo non è ancora il "dito di Dio" nella materia.
Per scorgere questo dito dobbiamo riflettere su come questi due elementi si uniscono e riescono a stare bene insieme.
Nello studio della composizione della materia, ci viene detto che le molte sostanze sono costituite da elementi diversi che si "legano" tra di loro. Questi legami sono di diverso tipo (ionico, coovalente,...) ma ogni legame segue un principio che, in chimica-fisica, si chiama del minor contenuto energetico. Ogni elemento possiede una energia "intrinseca" e si combina con un altro, creando una sostanza che possiede un più basso contenuto energetico.
Un esempio classico è il famoso sale di cucina, che ha come formula NaCl, ovvero un atomo di sodio (Na) ed uno di Cloro (Cl). Questo elementi da soli sono molto diversi dal sale di cucina. Il sodio metallico, in acqua diventa esplosivo; il cloro, che è un gas, risulta velenoso. Il sodio e il cloro, combinati insieme diventano il sale da cucina che è fondamentale per la vita umana. Ma questo non è ancora il "dito di Dio" nella materia.
Per scorgere questo dito dobbiamo riflettere su come gli elementi si uniscono, per comprendere esaminiamo come questi due elementi si legano e riescono a stare bene insieme.
In chimica-fisica si dice che ogni elemento quando si combina con un altro, lo fa per raggiungere una maggiore stabilità e perché certe condizioni sono favorevoli. Questa maggiore stabilità, gli elementi la raggiungono quando il loro numero atomico è uguale a quello del "gas nobile" più vicino (Elio - He, Neon -Ne, Argon -Ar, ecc.).
Un atomo di sodio (Na) ha come numero atomico 11, il gas nobile più vicino è il Neon che ha numero atomico 10 (ed è stabile), quindi l'atomo di sodio cerca d'avere il numero atomico 10, ma per fare questo, ha bisogno di donare il suo elettrone che ha in più a qualcuno (il numero atomico determina in che modo l'elemento raggiunge l'"ottetto" configurandosi al gas nobile più vicino, per essere maggiormente stabile).
Per usare un altro linguaggio, possiamo dire: ogni elemento in natura ha bisogno di realizzarsi, per fare questo ha bisogno di un altro, o più elementi, con cui camminare insieme. Questo può avvenire se gli elementi scambiano qualche cosa che li renda più realizzati (felici?) entrambi. È il caso del sale da cucina (ma lo stesso principio vale per ogni sostanza esistente in natura), il sodio (Na) ha un elettrone in più e lo "dona" al cloro (Cl) che gliene manca uno, per raggiungere la configurazione del gas nobile più vicino (il cloro ha un numero atomico di 17, il gas nobile più vicino è l'Argo (Ar) che ha una numero atomico uguale a 18. Ecco allora che il sodio cede provvisoriamente al cloro il suo elettrone in più, in questo modo il sodio "sta meglio, si è realizzato" raggiungendo la configurazione del Neon (numero atomico 10); allo stesso modo il Cloro raggiungendo la configurazione dell'Argo (il cui numero atomico è 18). In tal modo sono "felici" entrambi, sia il Sodio (Na) sia il Cloro (Cl).
Per essere più sintetici possiamo dire che i due elementi, in questo caso, hanno raggiunto la loro "felicità", donando e ricevendo un elettrone. Questo è il "dito di Dio" nella costituzione della materia.
Si tratta di una forma molto primitiva di amore, che noi uomini siamo soliti usare: io dò una cosa a te e tu dai una cosa a me, così stiamo meglio entrambi.
Questa forma di amore è ben lontana dall'amore oblativo di Gesù sulla Croce, ma rivela la Sua presenza, il "dito di Dio" nella materia.
Questo principio in natura è universale, spetta a noi ricercare in quale modo l'Amore di Dio è presente.
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