Il Big-Bang “cattolico”
Non tutti sanno che il famoso astrofisico Georges Edouard Lemaître (1894–1966) fu l’uomo che teorizzò per primo il big-bang dando origine a un’interpretazione dell’univer-so nuova, che fu contrastata da tutta l’intel-lighenzia scientifica del momento.
Fu il primo a scoprire che le galassie che hanno la luminosità tendente al rosso sono più lontane, dimostrando così che l’universo si espande (sì, ma verso che cosa? Lo vedremo in un'altra riflessione).
A dire il vero le cose sono un pochino più complicate, ma per capire la grandezza della scoperta basta pensare che a Vienna, il 30 agosto scorso, 3000 iscritti all’Assemblea generale dell'Unione Astronomica Internazionale, hanno convenuto che la legge di Hubble dovesse chiamarsi legge di Lemaître-Hubble (la decisione definitiva sarà pronunciata fra qualche mese). Hubble aveva dimostrato che le galassie si allonta-navano tra di loro e la loro luce volgeva al rosso ma Lemaître aveva scoperto questo fenomeno, che però non gli fu attribuito. Ci sono voluti 91 anni per riconoscere a p. Georges anche questa scoperta.
E già, l’astrofisico Georges Lemaître, era un sacerdote cattolico!
Nel 1927 quando padre Georges teorizzò la teoria del big-bang, scoprì che essa era comprensibile all’interno di una teoria creazionista, risolvendo così in modo scientifico molti problemi filosofici sulla creazione. Per spiegare la teoria conservò la costante cosmologica scoperta da Einstein, quasi subito da lui abbandonata, come anche da molti altri fisici.
P. Georges, aveva fatto notare ad Albert Einstein che la teoria della relatività si spiegava meglio con un universo in espansione, anziché statico come egli riteneva fin dal 1917. Einstein, al momento, non accettò l’osservazione ma, molti anni dopo, fu lui stesso a riconoscere la teoria di p. Georges, ammettendo che quello era stato il più grande errore che aveva fatto nella sua vita.
L’accettazione dell’inserimento della costante cosmologica all’interno delle teoria del big-bang fu ripresa, dopo la comprensione dell’accelerazione dell’espansione dell'universo nel 1998, a trent'anni dalla morte di p. Georges.
Non si voleva accettare che un sacerdote avesse fatto tali scoperte, dove molti altri scienziati, per lo più agnostici, avevano fallito.
Si racconta che quando p. Georges andò a colloquio da Pio XII, il Papa fu conquistato dalle sue teorie tanto che gli aveva ventilato la possibilità di usare le sue scoperte in un’omelia, sulla creazione; ma fu lo stesso p. Georges a sconsigliarlo, tenuto conto dell’ostilità della comunità Scientifica.
Qualcuno si chiederà, dove sta Dio in questa disputa. È semplice, la fede apre le porte alla conoscenza che, se accolta con onestà scientifica, può consentire di arrivare là dove altri non approderanno mai.
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