Perché le parabole? 3ª parte
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. Mt 13,16
Il Signore parla ai suoi della beatitudine del vedere e ascoltare, benché sappia quanto siano imperfetti.
La sua beatitudine si distacca fortemente da quella che gli uomini hanno ritenuto sino a quel momento, essa non è legata ad alcun luogo e ad alcun tempo, non ha una misura limitata: è la beatitudine di Dio stesso.
Il credente è innalzato nella posizione di coloro che partecipano della beatitudine di Dio. Il credente, è e sarà beato, nonostante l’asprezza e le difficoltà del suo cammino, perché il dono è per sempre; egli deve solo stendere la mano per vedere e ascoltare la voce del Signore, perché la beatitudine è donata proprio a lui e, attraverso di lui, anche gli altri ne possono godere.
I profeti e i giusti hanno desiderato questo vedere e ascoltare, ma non hanno trovato nella legge antica alcuna gratificazione, anche se percepivano che qualcosa di più grande stava per accadere. Sono rimasti profeti e giusti perché vivevano nella verità di Dio.
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha.
Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice:
Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Mt 13,10-17
In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno
desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che
voi ascoltate, ma non lo ascoltarono! Mt
13,17
Per questo loro desiderio, essi compresero di vivere ancora
nella promessa anche se già protesi verso il compimento.
Il Signore richiama questa tensione, perché i discepoli
vedano il senso del compimento, e riconoscano la strada che dall’Antica
Alleanza conduce sino a loro.
Essi sono beati non per loro merito, ma per
grazia e questa la possono dedurre dal racconto degli eventi passati. Dio
elargisce la propria pienezza a suo piacimento. E se a uno è concesso di vedere
più che a un altro, resta un mistero della fede, di cui dobbiamo fidarci.
Tutto quello che il Signore dona, è pensato per la Chiesa;
dalla Chiesa deve essere accolto e condiviso affinché nessuno aspiri a qualcosa
che non gli compete. Ciò che spetta a ognuno, il Signore glielo dona, passando
per la Chiesa, poiché lo Sposo agisce
in unità con la Sposa.
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