Mt 13,36 La parabola del grano e la zizzania - Cammimo per incontrare Dio

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La parabola del grano e la zizzania
L’immagine della folla congedata rappresenta i catecumeni, cioè tutti coloro che sono sì affascinati dalla fede, ma non hanno ancora posto in essa la loro vita; il ritratto dei discepoli che rimangono rinvia, invece, alla Chiesa che sta per nascere e che desidera vivere in comunione con Lui.
«… Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: -Spiegaci la parabola della zizzania nel campo-».
Mt 13,36
Nel brano del Vangelo, il Signore Gesù congeda la folla lasciandola libera di riflettere da sola, mentre offre il dono ai discepoli di restare con lui, come se ritenesse che il loro amore fosse capace di accogliere la novità del messaggio e anelassero a conoscere qualcosa di più rispetto alla folla.
I discepoli non sono meravigliati che Gesù congedi la folla, sfruttano il momento di intimità per porgergli delle domande, non come se avessero capito meno degli altri, ma perché vivendo con lui, sanno che il significato delle sue parole va oltre ciò che essi possono immaginare. Pertanto Gesù a loro può dispensare i suoi tesori.
Lievito e pasta
Gesù aspetta da loro la richiesta di significato, così come loro anelano alle sue risposte. Se essi non esprimessero delle domande, significherebbe che ancora non hanno capito che solo Lui può saziare il desiderio del loro cuore.
Un legame profondo si è ormai instaurato con Gesù, perciò come amici godono dei privilegi. Il più grande regalo è di far parte del Regno dei Cieli, ma prima dovranno allenarsi per diventare veri figli di Dio.
Questo colloquio intimo dei discepoli con il Signore Gesù, equivale a un autentico momento di preghiera personale, intriso di fiducia, confidenza e desiderio sempre più profondo di essere introdotti a un livello più alto della Verità, sebbene sia un dono dello Spirito Santo, fatto dal Padre per mezzo di Gesù, che ce l’ha conquistato con la sua morte e risurrezione.
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