Spiegazione della parabola della zizzania nel campo
Mt 13,37
Ed egli rispose: “Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo.
Quest’affermazione che Gesù fa di se stesso è unica e definitiva ed è un titolo con cui Gesù ama presentarsi.
Egli è buono. Questa bontà non può essere accresciuta, essa racchiude tutta la speranza cristiana, come un seme racchiude il germoglio di una pianta.
Gesù è la Parola del Padre e noi possiamo riconoscerlo dai semi di amore che instancabilmente continuare a piantare nei nostri cuori e dai suoi frutti, come la sua Parola ci rivela. Solo quando l'amore seminato trova un cuore disponibile, può germogliare e produrre frutto.
Nessuno può presumere di portare frutto, se non accoglie il buon seme che è l’annuncio di Gesù, in parole e in opere e se non offre se stesso, come seme, perché fecondi la crescita dell’amore.
«Ed egli rispose: "Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Mt 13,37-43
Questa disposizione è il riconoscimento della nostra fede nel Signore.
Mt 13,38
“Il campo
è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del
Maligno…”.
Il seminatore attraversa il campo,
non come un estraneo, ma come Signore e ciascun seme, che è buono, viene dalla
sua mano. Il cattivo seme, invece, viene dal
Maligno che volendo imitare il
Signore, si riduce a scimmiottarlo. Egli s’insinua
furtivamente nel campo, non alla luce del giorno, ma
della notte e approfitta del riposo dei servi, per seminare fittamente la
zizzania e così soffocare i semi piantati dal Signore.
L'intreccio tra il bene e il male è sempre attuale nella
storia degli uomini ma la separazione non potrà avvenire prima del ritorno del Figlio dell’Uomo. I discepoli, ora, non sono
ancora pronti; per discernere gli spiriti devono imparare
ad affidarsi con fede al Signore, per ricevere luce e conoscenza e non fare
errori.
Pertanto, non c’è religiosità buona che non venga da
Signore, non c’è persona che sia feconda nel bene che non riceva la propria
linfa dal Signore. È
un diritto esclusivo: i figli del Regno
riconoscono il Signore come loro Maestro e il Signore li riconosce come suoi.
Mt 13,39
“…e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli.
I mietitori che sono angeli, eseguiranno il compito loro assegnato al tempo del giudizio.
Il diavolo e la fine del mondo sono correlati, perché il diavolo è la causa della fine del mondo. Il peccato originale ha segnato e avvelenato il mondo, ma non a tal punto che esso non
possa essere ancora il tempo del Signore.
Ai credenti non è lecito indugiare o essere pusillanimi, anche l’apostolo esorta a vegliare: «Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede» (cfr 1Pt 5,8-9).
C’è un profondo divario tra la vita di chi crede e di chi non crede, perché la fede dilata la comprensione della Parola di Dio, ma se i credenti vivono passivamente e abitudinariamente la loro fede, sapranno discernere il bene e il male solo quando si schiuderanno “i germogli”.
Per i non credenti, invece, ambedue i frutti appaiono simili e, non avendo alcuna percezione del tempo che si approssima verso la fine, acquisirà senso per loro solo quando vi faranno parte.
Mt 13,40
“Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Per i malvagi questa è un’ora di paura e di tormento, Gesù ne parla non per spaventarli, ma perché essi si convertano. Per coloro che ascoltano, c’è l’esortazione a pazientare con fiducia, operando il bene, pur in mezzo alla zizzania, mostrando così di essere la buona semente di Dio.
Mt 13,40
“Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Per i malvagi questa è un’ora di paura e di tormento, Gesù ne parla non per spaventarli, ma perché essi si convertano. Per coloro che ascoltano, c’è l’esortazione a pazientare con fiducia, operando il bene, pur in mezzo alla zizzania, mostrando così di essere la buona semente di Dio.
Mt 13,41
“Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità…
La fine del mondo avviene con l’intervento del Figlio dell’Uomo perché rinvia alla conclusione della sua missione che è non solo amore per il Padre e per gli uomini, ma è anche amore per il bene e rifiuto del male.
Il Signore sulla Croce, ha cominciato a raccogliere tutti gli scandali e gli operatori d’iniquità su di sé, tanto che il male è sembrato prevalere su di lui e ciò che il Signore ha interiormente patito alla fine, si manifesterà esteriormente alla fine dei tempi nella gloria della sua potenza.
Gesù promette che alla fine del mondo manderà i suoi angeli per raccogliere e annientare tutto il male; essi non potranno commettere errori, perché avranno la conoscenza per discernere e separare il bene dal male.
Il giudizio definitivo di Dio sarà l’ultima conseguenza della separazione delle opere del giorno da quelle della notte e il male finirà con l’ordine del Signore!
Mt 13,42
“…e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Coloro che ostinatamente, per libera scelta, hanno continuato a rifiutare la grazia della conversione anche negli ultimi istanti della propria vita, attraverso l’intervento degli Angeli, precipiteranno come condizione finale e definitiva nel fuoco, dove ci sarà pianto e stridore di denti e il male si ritorcerà contro chi l’ha commesso.
Mt 13,43
“Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!”
Coloro hanno accolto il dono della fede e si sono conformati alla volontà del Padre come fosse la propria, brilleranno di gioia in gioia per aver parte della gloria di Dio.
Pertanto i giusti non brilleranno perché i malvagi sono stati consegnati alla loro punizione, sarebbe errato e riduttivo pensare che alla loro gioia si mescoli il piacere per la pena inflitta, ma perché sono accolti nel Regno del Padre.
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